La menopausa viene oggi riconosciuta non solo come un processo endocrino, ma anche come un fattore di rischio per il declino cognitivo. Il lavoro ha analizzato dati raccolti attraverso questionari dettagliati e test cognitivi.
Uno studio pubblicato su “Neurology” ha affrontato la complessa interazione tra l’età di insorgenza della menopausa, il rischio vascolare e l’evoluzione cognitiva nel corso di tre anni.
Condotta dai ricercatori del “Canadian Longitudinal Study on Aging”, la ricerca guidata da Jennifer Rabin del “Sunnybrook Research Institute” di Toronto (Canada), ha messo in luce come la menopausa precoce associata a un elevato rischio vascolare possa esacerbare il declino cognitivo, suggerendo nuove vie per strategie preventive mirate.
La menopausa, fase biologica che segna la fine del periodo riproduttivo femminile, viene oggi riconosciuta non solo come un processo endocrino, ma anche come un fattore di rischio per il declino cognitivo.
Il lavoro di Rabin e colleghi ha valutato 8360 partecipanti post-menopausa e un analogo gruppo di uomini, analizzando dati raccolti attraverso questionari dettagliati e test cognitivi.
Attraverso un modello lineare, lo studio ha esaminato le interazioni indipendenti e congiunte dell’età alla menopausa e del rischio vascolare sulla funzione cognitiva.
I risultati hanno rivelato un’interazione significativa tra l’età alla menopausa e il rischio vascolare, evidenziando come una menopausa precoce unita a un alto rischio vascolare risulti sinergicamente collegata a punteggi cognitivi più bassi al follow-up.
Inoltre, la terapia ormonale sostitutiva contenente estrogeni non ha modificato questa associazione, sebbene abbia mostrato una tendenza ad attenuare l’associazione tra menopausa precoce e calo cognitivo.
“Il nostro studio suggerisce che una menopausa più precoce può peggiorare gli effetti di un elevato rischio cardiovascolare sul declino cognitivo” spiega Rabin. “Poiché il nostro studio ha seguito le partecipanti solo per tre anni, sono necessarie ulteriori ricerche su periodi di tempo più lunghi.
I nostri risultati evidenziano che l’età della menopausa e il rischio cardiovascolare dovrebbero essere presi in considerazione nello sviluppo di strategie di prevenzione del declino cognitivo”.
-Neurology 2024-